La Certificazione Unica non è altro che un documento fiscale che raccoglie in un unico modulo tutti i dati e le informazioni inerenti ai redditi di lavoro dipendente, pensione e lavoro autonomo occasionale, comprese le ritenute fiscali e contributive ed altre detrazioni o deduzioni che spettano al lavoratore o pensionato. Dunque, i sostituti d’imposta impiegano la Certificazione Unica per definire i redditi da lavoro dipendente, lavoro autonomo, provvigioni e altri diversi redditi, così come i corrispettivi provenienti da contratti di locazione brevi.
La CU consente di mettere al corrente il Fisco della situazione economica dei contribuenti, ai fini della dichiarazione dei redditi ed è definita “unica” in quanto può certificare i dati previdenziali dell’anno solare precedente ed i dati assicurativi Inail. Ma come funziona la Certificazione Unica? Chi ha l’obbligo dell’invio? E quali sono le novità introdotte nel 2024?
Cos’è la Certificazione Unica?
In Italia la Certificazione Unica (CU) è un documento di carattere fiscale che viene usato per l’attestazione delle somme percepite dai lavoratori e delle ritenute fiscali e contributive operate durante l’anno fiscale antecedente. Viene quindi utilizzata principalmente per tre obiettivi:
- La Dichiarazione dei Redditi: è il documento che ogni contribuente deve presentare al Fisco per la Dichiarazione dei Redditi. Al suo interno sono presenti tutte le informazioni indispensabili alla compilazione del cosiddetto modello 730 per definire l’imposta sul reddito dovuto o l’eccedenza da dover rimborsare;
- Controllo e trasparenza: la CU assicura trasparenza al contribuente e all’Agenzia delle Entrate per quanto riguarda i redditi e le imposte versate, semplificando i controlli e prevenendo l’evasione fiscale;
- Documento di verifica: la Certificazione Unica può essere richiesta da enti finanziari o di altro genere per controllare il reale reddito di un lavoratore, come accade per le valutazioni della capacità di rimborso di un prestito o mutuo.
La Cu viene emessa dal sostituto d’imposta, cioè il soggetto che effettua i pagamenti verso il lavoratore dipendente. Questo ente deve calcolare, applicare trattenute e versare le imposte dovute al dipendente all’Agenzia delle Entrate, rendendo più semplice l’iter fiscale per il lavoratore. È bene specificare che per i lavoratori dipendenti il sostituto d’imposta è il datore di lavoro, mentre per i pensionati è l’INPS.
Il documento della CU deve essere consegnato ai propri lavoratori o pensionati entro le scadenze stabilite dall’Agenzia delle Entrate, generalmente fissate nel mese di marzo dell’anno seguente a quello a cui si riferiscono i redditi.
Chi ha l’obbligo di inviare la Certificazione Unica
Come specificato dall’Agenzia delle Entrate, la CU deve essere inoltrata da tutti coloro che nell’anno fiscale precedente hanno versato somme soggette a ritenuta alla fonte. Sono compresi anche tutti quelli che hanno pagato contributi previdenziali o assistenziali e premi assicurativi all’INAIL ed i soggetti che hanno corrisposto somme per cui non è prevista l’applicazione delle ritenute alla fonte, ma che sono tenuti alla contribuzione INPS. In aggiunta, la Certificazione Unica deve essere presentata anche da coloro che hanno emesso compensi soggetti a contribuzione INPS, come avviene per le imprese straniere con dipendenti italiani all’estero assicurati in Italia.
Le scadenze previste per l’invio della Certificazione Unica
Per quanto riguarda l’inoltro della Certificazione Unica afferente all’anno fiscale precedente, la data di invio cade sempre a metà marzo e si solito la data prescelta è il 16 marzo. Per il 2024 il termine ultimo è stato spostato al 18 marzo in quanto il 16 cadeva di sabato. I sostituti d’imposta devono mandare la CU dei dipendenti per via telematica all’Agenzia delle Entrate e allo stesso tempo dovranno consegnare il documento anche ai lavoratori entro la medesima data.
Com’è strutturato il documento della Certificazione Unica
Il modulo della Certificazione Unica è formato due modelli, uno più sintetico da dare al dipendente e quello ordinario da inoltrare all’Agenzia delle Entrate. Ogni documento è composto da differenti sezioni che contengono i dati dettagliati sui redditi percepiti dal lavoratore, sulle ritenute contributive e fiscali e su altre informazioni che possono essere utili per la dichiarazione dei redditi. Ecco quali sono le specifiche sezioni e tabelle che si possono incontrare in una CU:
- Frontespizio: è la tabella con i dati generali relativi alla tipologia di certificazione, al sostituto d’imposta e al contribuente;
- Dati anagrafici del sostituto d’imposta: è la sezione che comprende le informazioni anagrafiche del sostituto d’imposta, tra cui nome e cognome, data di nascita, codice fiscale, e indirizzo;
- Dati anagrafici del lavoratore: qui sono inseriti i dati inerenti al percettore dei redditi, come nome e cognome, data di nascita, codice fiscale e altre informazioni anagrafiche;
- Dati fiscali: questa sezione della CU indica i dettagli dei redditi percepiti dal dipendente nello scorso anno fiscale, le ritenute fiscali, i crediti d’imposta, le detrazioni d’imposta e altri componenti rilevanti per la dichiarazione dei redditi;
- Dati assistenziali e previdenziali: sono riportate le informazioni sui contributi assistenziali e previdenziali versati a carico del dipendente e del datore di lavoro e sui dati relativi a periodi assicurati;
- Dati inerenti ad altri redditi: alcune tipologie di CU includono tabelle dedicate a redditi differenti da quelli da lavoro dipendente, come quelli provenienti da lavoro autonomo, provvigioni e altro;
- Riepilogo: la CU termina con un riepilogo dei dati indicati in precedenza e con spazi dove apporre la firma digitale del sostituto d’imposta.
Cosa è cambiato per la Certificazione Unica nel 2024
Con l’arrivo del 2024 sono state introdotte alcune nuove sezioni nel modello definitivo della Certificazione Unica che si riferiscono ad ulteriori misure per migliorare le condizioni fiscali e lavorative in Italia:
- Nuova tassazione agevolata delle mance dei lavoratori dipendenti impiegati nel settore turistico;
- Aumento fino a 3.000 euro dei fringe benefit emessi in favore dei dipendenti con figli a carico;
- Riorganizzazione del lavoro sportivo professionistico e dilettantistico;
- Ridefinizione della riduzione Irpef destinata al comparto sicurezza e difesa;
- Indicazione del trattamento integrativo speciale per i lavoratori dell’ambito ricettivo, turistico e termale.