Bonus Natale da 100 euro: a chi spetta e come richiederlo

La fine del 2024 porta buone notizie per alcune categorie di lavoratori. Infatti, per i dipendenti con almeno un figlio a carico è prevista, insieme alla consueta tredicesima, anche il Bonus Natale. Tale contributo però non sarà erogato in maniera automatica, ma sarà necessario presentare un’autodichiarazione al datore che attesti il possesso dei requisiti richiesti.

Per definire con precisione a chi è rivolta la misura e come richiederla, è stata emessa la circolare n. 19 da parte dell’Agenzia delle Entrate. Annunciato lo scorso aprile tramite il DL di revisione di IRES e IRPEF, il bonus in origine sarebbe dovuto arrivare ad inizio 2025, per essere poi anticipato entro la fine del 2024. Ma quali sono i limiti di reddito per il bonus e quali lavoratori possono farne richiesta? Andiamo a scoprirlo.

Come funziona il Bonus?

Con l’arrivo delle festività natalizie tante famiglie italiane in difficoltà potranno contare sul cosiddetto Bonus Natale da 100 euro, una sorta di piccolo aiuto economico utile per coprire alcune spese extra. Certo, l’importo non è particolarmente elevato, ma è comunque un contributo importante in un periodo di aumento dei costi.

Lo scopo del bonus è quello di alleggerire il peso delle spese natalizie, agevolando i lavoratori con figli che rientrano in specifiche fasce di reddito. In principio si parlava di Bonus Befana in quanto la cifra sarebbe stata erogata ad inizio anno. In seguito, però, si è deciso di anticipare tutto a dicembre.

Come spiegato dal viceministro all’Economia e alle Finanze Maurizio Leo a settembre: “Avevamo un problema di individuazione delle risorse per il 2024, ma visto che i conti pubblici stanno andando bene sul versante delle entrate, questo potrà consentire di portare questo bonus nel mese di dicembre, e con l’effetto anche di alzare un po’ più su l’asticella e quindi di dare questi 100 euro senza effetto sulla tassazione. Arrivare ai famosi 100 euro netti”.

È bene dire che il bonus di 100 euro sarà netto e si tratta di una misura selettiva poiché il contributo è riservato solamente in presenza di particolari requisiti di accesso.

Quali requisiti sono necessari per accedere al Bonus di Natale?

I lavoratori dipendenti potranno usufruire del Bonus Natale soltanto se dispongono di precisi requisiti:
• Avere un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro;
• Avere un coniuge e almeno un figlio a carico oppure avere un figlio a carico inserito in un nucleo monogenitoriale;
• È necessario avere svolto un’attività lavorativa dipendente nel corso del 2024, indipendentemente dalla tipologia di contratto;
• Avere un’adeguata capienza fiscale, cioè l’imposta lorda stabilita sui redditi da lavoro deve essere maggiore delle detrazioni spettanti;

Quali lavoratori possono riceve il Bonus Natale?

Secondo quanto disposto dall’art. 49 del T.U.I.R, il Bonus Natale può essere richiesto da qualsiasi persona abbia ricevuto redditi da lavoro dipendente durante il 2024. Non ha importanza se si tratti di contratto a tempo determinato, indeterminato, full-time o part-time. La cosa fondamentale è che ci sia un rapporto di lavoro subordinato.

Questo vuol dire che possono accedervi anche coloro che lavorano come dipendenti a domicilio o i lavoratori domestici. Invece sono esclusi dal contributo i collaboratori occasionali e i consulenti.

Possono poi usufruire del bonus anche i disoccupati, ma solo a certe condizioni. Infatti, secondo quanto espresso dalla circolare 19/E del 10 ottobre dell’Agenzia delle Entrate, chi ha concluso il contratto di lavoro dipendente nel 2024 può fare domanda con la dichiarazione dei redditi per il 2025, se rientra nei requisiti di base. Ciò vale anche per chi è disoccupato e riceve la NASpI.

Come richiedere il Bonus Natale

Il Bonus Natale arriverà direttamente con la busta paga insieme alla tredicesima, ma non sarà pagato in forma automatica. Questo perché sarà il lavoratore dipendente a doverlo richiedere al datore di lavoro, attestando di possedere i requisiti necessari e trasmettendo il codice fiscale del coniuge e dei figli a carico.

Seguendo un meccanismo consolidato per altre situazioni, saranno i datori di lavoro ad anticipare i soldi ai dipendenti, per poi recuperare la cifra in compensazione dal giorno seguente all’erogazione in busta paga. Ad ogni modo, con la dichiarazione dei redditi l’indennità sarà corrisposta anche a chi non l’ha ricevuta dal datore, anche avendone diritto.