La legge 33/2023 ha recentemente introdotto un assegno universale pensato per gli anziani non autosufficienti che di fatto cancella il vecchio assegno di accompagnamento erogato dall’INPS. Tale riforma rappresenta una svolta importante per tutte le famiglie italiane che devono affrontare le tante problematiche legate all’assistenza ai cari più anziani.
Tale legge delega ha varato importanti novità volte al miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini più avanti con l’età e delle loro famiglie, assicurando un sostegno economico ed una più efficiente organizzazione dei servizi previdenziali. Andiamo allora a spiegare nei dettagli cos’è l’assegno unico universale per anziani non autosufficienti, come funziona e in che modo si inserisce nel DDL anziani.
Cos’è l’assegno unico universale per anziani non autosufficienti
L’assegno unico universale per anziani non autosufficienti è un sostegno economico unico che va ad inglobare tutte le altre agevolazioni pensate per questa categoria di persone, compresa la cosiddetta indennità di accompagnamento.
Costruito sul modello dell’assegno unico e universale per i figli, tale prestazione avrà un valore corrispondente al bisogno assistenziale di chi ne beneficia. Potrà essere somministrata come contributo economico oppure come servizi alla persona.
A proposito poi del concetto di universalità, il sussidio non sarà alternativo ad altre prestazioni economiche erogate agli anziani, come appunto l’accompagnamento, poiché andrà a sostituirle integralmente.
Da quando entra in vigore l’assegno unico universale per anziani non autosufficienti?
Ad ogni modo, bisognerà attendere il 2024 per l’entrata in vigore del nuovo assegno approvato solo il 31 marzo 2023. Infatti, l’assegno unico universale per anziani non autosufficienti è stato inserito tra le misure previste dalla Legge Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane.
Sull’argomento c’era già stata una prima fase con il precedente governo che aveva approvato solamente la bozza del Disegno di Legge. Il 9 marzo 2023 il testo è stato ufficialmente approvato dal Senato, per poi essere ratificato anche dalla Camera il 21 marzo. La Legge n. 33 nel 23 marzo 2023 è quindi entrata in vigore il 31 marzo, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Tutto l’iter burocratico dovrà concludersi non oltre il 1° marzo 2024 che rappresenta il termine per l’adozione dei decreti legislativi attuativi del Disegno di Legge.
A chi è rivolto l’assegno unico universale per anziani non autosufficienti
Anche se non è stato ancora individuato il requisito anagrafico, l’assegno unico universale per anziani non autosufficienti spetterà alle persone anziane non autosufficienti parzialmente o totalmente, secondo le indicazioni della Legge 104 del 1992.
È bene specificare che per “non autosufficienti” si intendono le persone colpite da una situazione patologica che non permette di svolgere in autonomia i compiti essenziali della vita quotidiana. La persona non autosufficiente è quindi quella che ha bisogno di aiuto nel compiere alcune o tutte le attività principali come lavarsi, camminare, vestirsi o mangiare.
Per accertare tale non autosufficienza, è necessario fare domanda all’INPS. Successivamente, sarà varato un decreto apposito per chiarire quali saranno i requisiti per avere accesso all’assegno.
In che modo funziona l’assegno unico universale per anziani non autosufficienti
Sebbene la prestazione sia ancora in fase di definizione, la premier Meloni ha chiarito che l’assegno unico universale per anziani non autosufficienti avrà un importo variabile secondo il grado di non autosufficienza attestato dalla normativa vigente tramite accertamento medico e richiesta all’INPS.
Ad oggi è stato stabilito che l’anziano o i suoi familiari potranno comunque decidere di usufruire del nuovo sussidio in due modalità diverse:
- Attraverso contributo economico: l’interessato riceverà un assegno mensile che sarà d’aiuto per sostenere le spese legate alla sua assistenza;
- Attraverso specifici servizi alla persona: la persona potrà godere gratuitamente di prestazioni in materia di assistenza sociale e sanitaria.
Ancora non è stato deciso se il budget potrà però essere erogato a metà tra servizi e assegno mensile. Per finire, la nuova legge sull’assegno unico per gli anziani andrà ad assorbire altre prestazioni di sostegno come l’indennità di accompagnamento, le varie prestazioni per il sostegno alle persone anziane non autosufficienti e quelle di supporto ai famigliari impegnati all’assistenza (i caregiver).
L’importo dell’assegno è dunque variabile e non sono stati ancora decisi dei limiti minimi e massimi. In ogni caso, il Parlamento ha sancito che la cifra non sarà inferiore a quella delle prestazioni di cui la persona già beneficia.
Il DEF 2023 ha poi affermato che per il futuro sarà necessario attribuire maggiori risorse per gli anziani non autosufficienti. Per questo, le previsioni indicano che la spesa pubblica per l’assistenza continuativa passerà dall’1,8% del PIL del 2020 al 2,4% del PIL nel 2070.
L’assegno unico universale per anziani non autosufficienti e PNRR
La legge che ha approvato l’introduzione dell’assegno unico universale per anziani non autosufficienti è un passo in avanti importante nell’ottica di un miglioramento delle condizioni di vita delle persone anziane e delle loro famiglie.
In tal senso, si punta ad assicurare un sostegno concreto a coloro che si trovano in situazioni di difficoltà nell’assistere i propri cari in età avanzata. La nuova normativa sottolinea anche la necessità di contrastare la solitudine sociale, promuovendo al contempo l’invecchiamento attivo.
Per il momento non sono ancora state diffuse le modalità con le quali sarà possibile aderire all’assegno unico per anziani non autosufficiente, ma di sicuro la misura sarà gestita dall’INPS. Con questa legge il governo vuole avviare una decisa riforma attuativa delle norme della Legge di Bilancio 2022.
Si tratta del Patto per la Terza Età ed ha lo scopo di raggiungere gli obiettivi prefissati dal PNRR in campo di assistenza sociosanitaria:
- Garantire il diritto degli anziani alla continuità di cure e vita presso il proprio domicilio;
- Semplificare le procedure di valutazione dell’anziano non autosufficiente;
- Istituire dei Punti Unici di Accesso (PUA) sul territorio italiano, dove si effettuerà una valutazione multidimensionale per stabilire un Progetto Assistenziale Individualizzato (PAI) che deciderà le prestazioni sanitarie e assistenziali necessarie;
- Definire parametri per lanciare una governance nazionale delle politiche a tutela della popolazione anziana;
- Agevolare misure per l’inclusione sociale e l’invecchiamento attivo;
- Incrementare i servizi per le situazioni di maggiore fragilità;
- Promuovere innovative tipologie di coabitazione solidale per anziani e coabitazione intergenerazionale, anche in caso di case-famiglia e condomini sociali;
- Approvare provvedimenti in favore dei caregiver familiari.