La Sugar Tax è destinata a subire un ennesimo rinvio, ma dovrebbe essere l’ultimo. Introdotta dalla Legge di Bilancio del 2020, insieme alla Plastic Tax rappresenta le cosiddette tasse etiche che hanno l’obiettivo di scardinare le cattive abitudini di consumo e produzione di articoli poco salutari e nocivi per l’ambiente.
Inizialmente prevista per luglio 2024, la Sugar Tax è stata nuovamente spostata in avanti e da qui ne è scaturito anche un forte dibattito politico, anche all’interno della stessa maggioranza di Governo. Andiamo quindi a capire meglio in cosa consiste questa tassa e quando dovrebbe debuttare ufficialmente.
Cos’è la Sugar Tax?
La cosiddetta Sugar Tax è l’imposta riguardante le bevande zuccherate, intese come prodotti finiti e predisposti per essere usati in quanto tali previa diluizione che rientrano nelle voci NC 2009 e 2202. Sono articoli condizionati per la vendita e destinati al consumo alimentare e preparati aggiungendo edulcoranti con titolo alcolometrico al di sotto o uguale a 1,2% in volume.
Tale tassa si applicherà a tutte le bevande analcoliche contenenti zuccheri aggiunti. Dunque, non soltanto le tradizionali bibite gassate, ma anche succhi di frutta e bevande con edulcoranti. La Sugar Tax si pone sulla scia di altre imposte simili come la Chips Tax in Ungheria.
La tassa prevede 10 centesimi al litro per i prodotti finiti e 0,25 centesimi al chilogrammo per i prodotti da utilizzare previa diluizione. Ma qual è lo scopo della Sugar Tax? L’obiettivo del legislatore è diminuire l’acquisto di questo genere di bevande per spingere i consumatori italiani verso scelte più salutari.
Si tratta di una misura volta a combattere l’obesità e le malattie correlate come il diabete. Infatti, nonostante la cosiddetta dieta mediterranea, l’Italia è tra le nazioni con il più elevato tasso di cittadini in sovrappeso a livello europeo. Secondo il Governo a pagare la Sugar Tax saranno i produttori, i cedenti (i venditori), gli acquirenti e l’importatore per i prodotti che arrivano dai Paesi fuori dall’Europa.
Modifiche ed entrata in vigore della Sugar Tax
Dopo tanti rinvii e proroghe la Sugar Tax entrerà in vigore a luglio 2025 in versione più soft, per poi essere applicata con pieno effetto dal luglio 2026. Il testo però è stato modificato con un emendamento del Governo al Decreto Legge Superbonus discusso al Senato.
La Sugar Tax è stata quindi tagliata e per i prodotti finiti si è passati a 5 euro per ettolitro, ma a partire dal 1° luglio 2026, come già previsto nella norma lanciata dalla manovra del 2020, si tornerà a 10 euro per ettolitro. Invece per i prodotti predisposti ad essere diluiti si è scesi a 0,13 centesimi a chilogrammo, per poi tornare a 0,25 centesimi a chilogrammo dal 1° luglio 2026.
Il dibattito sulla Sugar Tax
La Sugar Tax ha sempre alimentato il dibattito politico e non mancano neanche le polemiche da parte di produttori e consumatori. Ad oggi le previsioni sull’impatto economico generato dalla tassa sono discordanti. Infatti, se da una parte il Governo prevede una diminuzione del consumo di bibite zuccherate e uno stile di vita più salutare, dall’altra le aziende e le associazioni prevedono invece un calo di vendite e rischi per l’occupazione.
Per esempio, l’Assobibe, l’Associazione dei produttori di bevande analcoliche stima che ci sarà una contrazione delle vendite del 16%, con conseguente taglio dei posti di lavoro. In aggiunta, è previsto anche un incremento dei prezzi per i consumatori finali in quanto le imprese potrebbero trasferire il costo della tassa sui prodotti.
Ad esprimersi sulla Sugar Tax è la stessa Coldiretti che è intervenuta con una nota ufficiale sull’argomento: “È misura distorsiva che penalizza imprese e famiglie, danneggiando la filiera agroalimentare made in Italy”. Ecco allora che le aziende di settore hanno visto con favore il rinvio di un altro anno, nella speranza che nel frattempo vi sia un ripensamento.