Riforma Disabilità: le novità previste nel 2025

Dallo scorso 1° gennaio ha preso il via la nuova Riforma Disabilità che include importanti novità per quanto riguarda gli invalidi e i loro nuclei familiari. Nello specifico, la riforma ha modificato le regole per riconoscere l’invalidità civile e dal 2026 viene conferita all’INPS la gestione esclusiva della valutazione di base della situazione di disabilità. Inoltre, da gennaio è anche iniziata una sperimentazione in 9 province scelte, nel corso della quale sarà impiegato un nuovo certificato medico introduttivo per snellire l’avvio della procedura senza l’obbligo della domanda amministrativa.

I cambiamenti introdotti dalla riforma

Con la Riforma Disabilità 2025 a cambiare è prima di tutto il percorso di riconoscimento dell’invalidità civile per i disabili. Secondo la legge n. 227 del 2021, nota come Legge quadro per la disabilità e secondo il decreto disabilità del 2024, ecco i punti cardini della riforma:


• Una nuova definizione di condizione di disabilità che prende in considerazione non soltanto gli aspetti medici, ma anche il contesto ambientale e sociale nel quale la persona vive. Ciò modifica le disposizioni previste dalla Legge 104 che riconoscono agli invalidi i loro diritti e i permessi Legge 104;
• Viene introdotta la valutazione dell’invalidità multidimensionale che tiene conto dei diversi fattori come capacità individuali, ambiente e necessità specifiche e serve per elaborare e attuare un progetto di vita individuale e personalizzato;
• INPS ha pubblicato le regole per redigere e gestire il certificato medico introduttivo alla disabilità che servirà ad iniziare il nuovo procedimento di valutazione di base;
• È stata creata una Cabina di regia per definire i livelli essenziali delle prestazioni verso le persone disabili e i loro familiari. Sono dunque previsti il monitoraggio e la revisione periodica degli invalidi per far in modo che le prestazioni assistenziali siano adeguati alle loro necessità;
• Sarà possibile avere prestazioni socio-sanitarie o sociali anticipate, ovvero prima della conclusione dell’iter di valutazione di base nei casi di gravi compromissioni funzionali;
• INPS è il solo soggetto accertatore della procedura valutativa di base per riconoscere la condizione di disabilità. Come specificato dall’INPS, l’invio telematico del certificato di disabilità all’ente di previdenza è obbligatorio e può essere effettuato da medici di medicina generale o liberi professionisti. Una volta inoltrato, il certificato viene inserito nel fascicolo sanitario elettronico dell’invalido, assicurando maggiore accessibilità dei dati.

Per i disabili sono state introdotte ulteriori novità nella Legge di Bilancio 2025 che conclude il percorso cominciato con la riforma:


• È stato rinnovato il fondo per i caregiver familiari e alle persone non autosufficienti. L’ammontare è di 62,5 milioni di euro nel 2025, 57,5 milioni di euro per 2026 e 61,25 milioni di euro per il 2027;
• È stata approvata la regolamentazione che equipara i diritti dei cani da assistenza a quelli dei cani guida per i non vedenti. Significa che i cani addestrati per l’assistenza ai disabili con problemi mentali, fisici o intellettivi, adesso hanno i medesimi diritti di accesso ai mezzi e agli esercizi pubblici dei cani guida;
• A proposito delle detrazioni fiscali, la manovra ha incrementato la detrazione forfettaria per mantenere i cani guida per i non vedenti che passa da 1.000 a 1.100 euro;
• È stata approvata l’assunzione di 2000 insegnanti di sostegno entro 2 anni scolastici;
• È stato istituito un fondo di 1,5 milioni per il sostegno a enti e associazioni per la promozione dei diritti delle persone disabili.

Quando entra in vigore la riforma disabilità?

Il modello di valutazione della disabilità lanciato dalla Riforma Disabilità riguarda coloro che faranno domanda di accertamento della condizione di disabilità a partire dal 1° gennaio 2025 in 9 province selezionate per la sperimentazione che sono Trieste, Brescia, Firenze, Forlì-Cesena, Salerno, Frosinone, Perugia, Sassari e Catanzaro. Conclusa questa fase pilota, le novità riguardanti gli invalidi e le loro famiglie saranno poi estese su tutto il territorio italiano entro il 2026.