Quota 103 confermata nel 2025: come funziona e chi può accedervi

Con l’espressione Quota 103 si intende il sistema di pensione anticipata che consente, con delle decurtazioni, di poter andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 anni di età (la somma è 103). I requisiti devono essere maturati entro l’anno ed anche per il 2025 il meccanismo è stato rinnovato per coloro che volessero lasciare il lavoro in anticipo.

L’articolo 1, comma 174, della Legge di Bilancio 2025 ha riconfermato Quota 103 con le medesime regole dell’anno precedente. Tale forma pensionistica consente quindi di avere diritto al trattamento pensionistico in questione per coloro che sono nati tra il 1962 e il 1963.

È una categoria di pensione che si basa sul sistema delle quote. Dunque, non è strutturale, ma viene prorogata di volta in volta annualmente. È bene dire che Quota 103 funziona su richiesta, ovvero è necessario presentare domanda. Ricevuta l’istanza, l’INPS verificherà il possesso dei requisiti e riconoscerà il prepensionamento.

Per chi ha maturato i requisiti nel 2025, l’importo della pensione viene calcolato seguendo le regole del sistema contributivo e quindi potrà risultare una cifra inferiore a quella misurata con il sistema retributivo. In aggiunta, questo genere di pensione non dà l’opportunità di fare cumulo con redditi da lavoro, ad esclusione della modalità occasionale.

I requisiti per aderire a Quota 103

Per avere diritto ad aderire a Quota 103 quest’anno è indispensabile possedere precisi requisiti contributivi e di età, che dovranno essere ottenuti entro il 31 dicembre 2025:

  • 41 anni di contributi versati;
  • 62 anni di età

Per perfezionare il requisito contributivo si può valutare la contribuzione di qualsiasi tipo versata o accreditata verso l’assicurato, fermo restando il perfezionamento del requisito di 35 anni di contribuzione effettiva al netto di eventuali periodi di disoccupazione o malattia. Tale requisito può essere comunque perfezionato, su richiesta della persona, cumulando i periodi di assicurativi presso varie forme di assicurazione obbligatoria gestite dall’INPS.

Quanto si perde sulla pensione con Quota 103?

L’ammontare della pensione con Quota 103 cambia secondo la carriera e i contributi versati negli anni. Per il 2025 la cifra non potrà superare quattro volte il trattamento minimo INPS che corrisponde a 2.413,60 euro lordi al mese. Se risulterà un importo superiore, sarà corrisposto un importo mensile lordo che equivale al tetto massimo. Ad ogni modo, una volta raggiunto il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia (ovvero al compimento dei 67 anni) sarà erogata la cifra realmente spettante secondo quanto versato.

È importante specificare che chi sceglie di andare in pensione con Quota 103 perderà circa il 10% dell’assegno di pensione e dirà addio alla possibilità di percepire altri redditi. Infatti, il calcolo mediante il sistema contributivo causa una diminuzione dell’assegno mensile che corrisponde al 10% per un lavoratore di 62 anni con uno stipendio medio di 25.000 euro all’anno. Ciò significa che si perderanno 180 euro al mese.

Le finestre previste per andare in pensione nel 2025

Secondo quanto stabilito dalle Legge di Bilancio 2025, i dipendenti che riescono a raggiungere i requisiti di accesso nel 2025 potranno aderire al trattamento pensionistico in ogni momento seguente all’apertura della finestra temporale, la cui durata cambia secondo il datore di lavoro (privato o pubblico) e della gestione con cui è liquidato l’assegno.

Nel dettaglio, per coloro che hanno raggiunto i requisiti di 41 anni di contributi ed i 62 anni di età la pensione decorrerà secondo le seguenti finestre:

  • 7 mesi dalla data di raggiungimento dei requisiti per i dipendenti del settore privato ed i lavoratori autonomi. Dunque, la decorrenza non potrà verificarsi prima del 1° settembre 2025, lì dove la pensione sia liquidata da una Gestione differente da quella esclusiva dell’AGO e prima del 2 agosto se la pensione è liquidata a carico della Gestione esclusiva dell’AGO;
  • 9 mesi dalla data di raggiungimento dei requisiti per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni, come sancito dall’articolo 1, comma 2, del Decretolegislativon. 165 del 2001. Quindi la decorrenza del trattamento pensionistico non sarà anteriore al 2 ottobre 2025, dove la pensione è liquidata dalla Gestione esclusiva dell’AGO o al 1° novembre 2025, se la pensione è liquidata da una Gestione diversa da quella esclusiva dell’AGO.