La fatturazione elettronica diventa obbligatoria anche per chi opera in regime forfettario

Con la fine del 2023 si è concluso definitivamente il periodo nel quale i lavoratori a regime forfettario potevano emettere le fatture cartacee. Dunque, anche tale categoria deve utilizzare la cosiddetta fatturazione elettronica che ormai interessa quasi tutte le tipologie di partita IVA. Dal 1° gennaio 2024 tutti coloro che appartengono a questo regime fiscale devono procedere con l’invio delle fatture elettroniche.

I lavoratori autonomi forfettari avranno l’obbligo di inoltrare le proprie fatture attraverso il servizio gratuito messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate accedendo all’apposita area riservata oppure affidandosi ad un servizio a pagamento offerto da uno degli operatori di mercato. Andiamo allora a scoprire insieme in cosa consiste la fatturazione elettronica e come emettere le fatture.

Cos’è la fatturazione elettronica e come funziona

Con l’espressione fatturazione elettronica si intende l’emissione delle fatture in modalità digitale. È bene ricordare che la fattura non è altro che un documento fiscale e contabile prodotto dai lavoratori titolari di partita IVA che attesta la cessione di prestazione di servizi/beni e il diritto a riscuoterne il prezzo. Oggi la fattura elettronica è anche detta e-fattura.

Indipendentemente dai compensi o ricavi conseguiti, dal 1° gennaio 2024 è scattato l’obbligo di fatturazione elettronica anche per le seguenti categorie:

  • persone con partita IVA in regime forfettario che hanno ricevuto compensi entro i 25.000 euro nel 2021;
  • Lavoratori che applicano ancora il regime dei minimi con meno di 58.000 euro nel 2022;
  • Gli enti appartenenti al Terzo Settore nel regime forfettario;

Ciò significa che a partire da quest’anno si è ampliata la platea di lavoratori e professionisti con obbligo di fatturazione elettronica che coinvolge circa 3 milioni di persone. Restano però ancora esclusi i medici, gli operatori sanitari e i piccoli produttori. Per medici e sanitari però è solo un rinvio in quanto la fatturazione elettronica sarà obbligatoria per loro dal 2025.

Questo sistema di fatturazione si basa su un supporto digitale, ma nei fatti segue le medesime regole della fattura cartacea. La fattura elettronica però si distingue da quella elettronica essenzialmente per due elementi:

  • Deve essere compilata attraverso un dispositivo elettronico quale smartphone, computer o tablet;
  • Deve essere inoltrata elettronicamente al destinatario mediante il Sistema di Interscambio (SdI).

Questo sistema funge quindi da intermediario ed effettua la verifica dei dati fiscali obbligatori in fattura, accertando al contempo l’esistenza delle partite IVA del cliente e del fornitore. Se i controlli hanno esito positivo, l’SdI invia in maniera sicura la fattura al destinatario e contemporaneamente inoltra al mittente una ricevuta di recapito comprensiva di ora e data di consegna.

Tra i dati obbligatori da inserire in fattura elettronica abbiamo gli stessi che venivano indicati in quella cartacea, aggiungendo semplicemente l’indirizzo PEC del cliente oppure il codice destinatario, un codice alfanumerico di 7 caratteri che serve per la ricezione dei documenti fiscali in formato XML.

Come emettere le fatture elettroniche

Per l’emissione delle fatture elettroniche si può scegliere tra 3 differenti canali:

  • È possibile lasciar fare al proprio commercialista che può occuparsene in prima persona oppure fornire un programma per l’invio automatico delle fatture web all’SdI;
  • Ci si può affidare ad un operatore digitale che propone un servizio di fatturazione a pagamento in abbonamento. Quindi si avrà accesso ad una piattaforma web predisposta per l’invio delle fatture elettroniche;
  • È possibile utilizzare l’applicativo gratuito dell’Agenzia delle Entrate.

Nel caso si decida di passare attraverso l’Agenzia delle Entrate, l’ente offre 3 diversi programmi per la creazione delle fatture elettroniche. È disponibile una procedura web sul portale Fatture e Corrispettivi, alla quale si può accedere con SPID, CIE o CNS. In alternativa, esiste un software scaricabile da computer e l’applicazione Fatturae per smartphone e tablet (scaricabile sugli store Android e iOS).

Quali sanzioni per gli inadempienti?

Per le fatture elettroniche inviate dai lavoratori in regime forfettario valgono gli stesse limiti di emissione per gli altri contribuenti a partita IVA:

  • Fattura elettronica immediata: il documento deve essere inoltrato entro 12 giorni dall’operazione;
  • Fattura elettronica differita: la fattura deve essere inviata entro il 15 del mese seguente a quello di esecuzione dell’operazione.

Nei casi di invio tardivo della fattura o non invio, il fornitore può incorrere in apposite sanzioni previste dall’art. 6 (comma 1 e 2) del D.Lgs. n. 471/97:

  • Violazione di registrazione o fatturazione senza conseguenze per il calcolo dell’IVA: sanzione da 250 a 2000 euro;
  • Fattura elettronica omessa o tardiva: dal 90 al 180% dell’imposta (importo minimo di 500 euro);
  • Violazione di registrazione per importi esenti, non imponibili o non soggetti a IVA: dal 5 al 10 % dei corrispettivi (importo minimo di 500 euro).