La Legge di Bilancio 2024 che è entrata in vigore dallo scorso 1° gennaio è intervenuta per ribadire gli obblighi di comunicazione nei casi di variazioni anagrafiche aumentando le sanzioni pecuniare per chi omette di trasmettere il cambio da o verso l’estero e diminuendo le sanzioni per i ritardi nelle comunicazioni in materia.
Infatti, l’iscrizione all’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (AIRE) è un dovere dei cittadini che risiedono all’estero ed è un importante presupposto per poter godere dei servizi offerti dalle Rappresentanze all’estero ed esercitare i propri diritti, tra cui la possibilità di votare per corrispondenza, richiedere i documenti d’identità e di viaggio o rinnovare la patente. Andiamo a capire meglio come funziona l’AIRE e quali sono le multe previste per color che non rispettano l’obbligo d’iscrizione.
Cos’è l’AIRE e chi è obbligato ad iscriversi
L’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) è stata formalmente istituita con la legge n. 470 del 27 ottobre 1988 ed al suo interno raccoglie i dati dei cittadini italiani che stabilmente risiedono in un Paese estero per almeno 12 mesi. Il registro è gestito dai Comuni secondo le informazioni ricevute dalle Rappresentanze consolari all’estero. La domanda di iscrizione è assolutamente gratuita e deve essere inoltrata all’ufficio consolare di competenza entro 90 giorni dal cambiamento della residenza.
Secondo l’articolo 6 della stessa legge, l’iscrizione all’AIRE costituisce un diritto-dovere dei cittadini ed è indispensabile per poter appunto usufruire dei servizi presso gli uffici consolari sparsi nel mondo. In particolare, l’adesione all’AIRE offre i seguenti diritti:
- Votare per corrispondenza nel Paese di residenza per le elezioni politiche o referendum e votare per le elezioni europee presso i seggi costituiti dalla rete diplomatica nei Paesi dell’UE;
- Ottenere il rinnovo o rilascio dei documenti d’identità e certificazioni;
- Rinnovare la patente di guida (soltanto per i Paesi extra europei).
Detto ciò, hanno l’obbligo di iscrizione all’AIRE i cittadini italiani che spostano la residenza all’estero per un periodo superiore ad un anno e quelli che già vi risiedono, perché nati all’estero o per acquisizione della cittadinanza italiana a qualunque titolo.
Non sono invece tenuti ad iscriversi all’AIRE le persone che vanno all’estero per un periodo al di sotto dei 12 mesi, i lavoratori stagionali, i militari italiani presso gli uffici della NATO all’estero e i dipendenti statali in servizio all’estero notificati secondo le Convenzioni di Vienna sulle relazioni diplomatiche e sulle relazioni consolari del 1961 e del 1963.
È importante dire che l’adesione all’AIRE è necessaria, ma non sufficiente per stabilire la residenza fiscale della persona che definisce il regime di tassazione dei suoi redditi.
Le sanzioni previste per l’omessa iscrizione all’AIRE
Secondo l’ultima Legge di Bilancio 2024 il mancato rispetto degli obblighi anagrafici (legge n. 1228 del 1954) comporta una sanzione pecuniaria intera che corrisponde ad una cifra che va da 100 a 500 euro, rispetto ai precedenti 25,82 euro e 129,11 euro. A ciò corrisponde una diminuzione della sanzione di un decimo del minimo (10 euro) se la comunicazione è eseguita con un ritardo inferiore ai 90 giorni.
Anche per l’adesione all’AIRE la Legge di Bilancio ha stabilito un incremento delle multe per coloro che non adempiono all’obbligo. L’importo della sanzione viene innalzato ad una somma compresa tra 200 e 1.000 euro per ogni anno nel quale si protragga l’omissione. Inoltre, è prevista una diminuzione della sanzione di un decimo del minimo (20 euro), se la comunicazione viene inoltrata entro 90 giorni, a patto che la violazione non sia già stata constatata o che non siano state avviate attività di accertamento di cui la persona è stata informata.
L’autorità competente per accertare e comminare la multa è il Comune alla cui anagrafe è iscritto il cittadino trasgressore. Infine, la notifica di accertamento e attribuzione della sanzione deve essere eseguita entro il 31 dicembre del quinto anno seguente a quello nel quale si accerta l’inadempimento.