Recentemente l’INPS ha voluto puntualizzare alcuni dettagli che riguardano l’assegno per congedo matrimoniale, una forma di sostegno economico che spetta a specifiche categorie lavorative nel momento nel quale decidono di contrarre matrimonio.
Nello specifico, il contributo è pensato per categorie come operai e lavoratori del settore dell’artigianato e dell’industria. Si tratta di un periodo di sospensione dal lavoro con l’erogazione di un assegno pagato dall’INPS oppure anticipato dal datore di lavoro.
Infatti, i contratti collettivi nazionali desiderano garantire ai dipendenti di tali campi economici il diritto di potersi assentare dal lavoro in presenza di particolari eventi riguardanti la persona del lavoratore e i suoi familiari, come avviene per i permessi per infermità, lutto o assistenza ai congiunti affetti da handicap. Cerchiamo di capire nel dettaglio in cosa consiste l’assegno per congedo matrimoniale, chi può farne richiesta e come presentare domanda.
Cos’è l’assegno per congedo matrimoniale
L’assegno per congedo matrimoniale è un contributo di carattere economico che viene concesso per quei lavoratori che possiedono requisiti specifici e che si sposano con rito civile, matrimonio concordatario o unione civile. Sono quindi esclusi coloro che contraggono matrimonio religioso.
A beneficiarne possono essere tutti e due i coniugi o parti dell’unione civile se rientrano nelle categorie lavorative specifiche. È bene però dire che l’agevolazione può essere erogata una volta soltanto, mentre possono beneficiarne nuovamente soltanto i vedovi, i divorziati e chi ha sciolto un’unione civile.
Quali categorie lavorative possono usufruire dell’assegno
Hanno la possibilità di godere dell’assegno per congedo matrimoniale le seguenti tipologie di lavoratori:
- Operai;
- Lavoratori a domicilio
- Apprendisti
- Marittimi di bassa forza
- Lavoratori dipendenti da società industriali, artigiane e cooperative
Per quanto riguarda i lavoratori stranieri, questi hanno diritto al contributo se hanno acquisito la residenza in Italia (prima del matrimonio) e lo stato di coniugato. Al contrario, non possono godere dell’assegno queste categorie lavorative:
- I dipendenti di imprese industriali, artigiane, cooperative e della lavorazione del tabacco che lavorano come impiegati, apprendisti impiegati e dirigenti;
- Aziende agricole
- Assicurazioni, credito e commercio
- Enti statali e locali
- Società che non pagano il contributo alla Cassa Unica Assegni Familiari (CUAF)
Quali requisiti sono necessari
Dunque, per richiedere l’assegno per congedo matrimoniale i lavoratori impiegati nelle suddette categorie devono comunque essere in possesso di alcuni requisiti specifici:
- Contrarre matrimonio civile, concordatario oppure un’unione civile
- Intrattenere un rapporto lavorativo da almeno una settimana
- Godere del congedo lavorativo entro 30 giorni dalla data del matrimonio
- Anche se disoccupato, il lavoratore deve poter dimostrare che nei 90 giorni antecedenti il matrimonio ha lavorato almeno 15 giorni presso aziende artigiane, industriali o cooperative
Come viene calcolato e chi eroga l’assegno per congedo matrimoniale
L’ammontare del beneficio è differente secondo le varie categorie di lavoratori. Il calcolo dell’importo dell’assegno è realizzato in base alla retribuzione di cui gode il lavoratore. In altre parole, la cifra varia in corrispondenza della retribuzione corrisposta per un determinato numero di giornate lavorative.
Andando nel dettaglio delle diverse casistiche, l’assegno è così composto:
- 7 giorni di retribuzione per apprendisti e operai. Da questa retribuzione giornaliera sarà poi sottratta la percentuale a carico del dipendente che equivale al 5,54%;
- 7 giorni di paga media giornaliera per i lavoratori a domicilio. Anche in questo caso si detrae il 5,54% a carico del lavoratore;
- 8 giorni di stipendio medio giornaliero per i marittimi. Per questa categoria ci sarà ancora la detrazione del 5,54% a carico del dipendente;
Per quanto concerne invece il pagamento dell’assegno, per i lavoratori in stato di occupazione l’erogazione spetta al datore di lavoro che anticipa l’importo in busta paga, per poi essere rimborsato al momento del versamento dei contributi all’INPS.
L’assegno verrà pagato direttamente dall’INPS soltanto per quei lavoratori disoccupati che nei 90 giorni prima del matrimonio hanno lavorato per almeno 15 giorni presso aziende artigiane, industriali o cooperative. Il pagamento avverrà con bonifico postale o accredito su conto corrente bancario o postale.
Cumulabilità dell’assegno con altre prestazioni
Il contributo per i lavoratori che si sposano è perfettamente cumulabile con l’indennità INAIL per infortuni sul lavoro fino a raggiungere la cifra che sarebbe spettata come retribuzione. Inoltre, nel corso del congedo matrimoniale il dipendente ha comunque diritto all’Assegno Unico Universale per i figli a carico. Invece l’assegno per congedo matrimoniale non è cumulabile con le prestazioni per maternità, malattia, cassa integrazione, disoccupazione (NASpI).
Come richiedere l’assegno per congedo matrimoniale
La domanda per ricevere l’assegno per congedo matrimoniale segue un iter burocratico diverso a seconda se deve essere inoltrata al datore di lavoro oppure all’INPS:
- Datore di lavoro: i lavoratori interessati devono presentare il certificato di matrimonio o unione civile o lo stato di famiglia aggiornato che attesti lo stato di coniugato della persona. La richiesta deve comunque essere inviata al datore con un preavviso di minimo 6 giorni;
- INPS: entro un anno dalla data del matrimonio i lavoratori disoccupati possono fare domanda direttamente dal portale ufficiale dell’INPS. In tal caso bisogna allegare la dichiarazione sostitutiva che attesti lo stato di disoccupazione al momento del matrimonio, la dichiarazione sostitutiva che attesti lo stato di coniugato della persona, la dichiarazione sostitutiva di atto notorio inerente al rapporto di lavoro di almeno 15 giorni nei 90 giorni precedenti il matrimonio e copia dell’ultima busta paga.