Per alcune categorie di lavoratori impegnati in mansioni molto gravose, da tempo sono state attivate delle facilitazioni che consentono un’uscita anticipata dal mondo del lavoro. Infatti, chi per anni ha svolto un lavoro cosiddetto “usurante” può avere diritto al pensionamento nel 2023.
La data di scadenza utile alla presentazione della domanda di pensione anticipata è stata lo scorso 1° maggio, ma è comunque ancora possibile l’invio, con slittamento della decorrenza del trattamento pensionistico riconosciuto. Vediamo allora tutto quel che c’è da sapere sulla normativa in vigore a proposito dei lavori usuranti.
Cosa sono i lavori usuranti?
Secondo l’art. 1 del d.lgs. 374/1993, “sono considerati lavori particolarmente usuranti quelli per il cui svolgimento è richiesto un impegno psicofisico particolarmente intenso e continuativo, condizionato da fattori che non possono essere pervenuti con misure idonee”.
In quanto particolarmente gravosi dal punto di vista fisico e psicologico, per tali mansioni è stato introdotto il pensionamento anticipato con il decreto legislativo n.67 del 21 aprile 2011. Accedono a tale trattamento 4 tipologie di lavoratori:
- Lavoratori coinvolti in attività particolarmente usuranti;
- Lavoratori addetti alla linea catena;
- Conducenti di veicoli del servizio di pubblico trasporto con almeno 9 posti;
- Lavoratori notturni
Con il passare del tempo però l’elenco dei lavori usuranti è stata ampliato, soprattutto grazie all’approvazione dell’anticipo pensionistico Ape Sociale, introdotto con la Legge di Bilancio del 2017. Per il 2023 esiste quindi una lista molto dettagliata, con ulteriori requisiti aggiuntivi da rispettare, tra cui un certo numero di anni di contributi e una precisa età anagrafica.
Ecco l’elenco completo dei lavori usuranti che danno diritto alla pensione anticipata:
- lavori in galleria, cava o miniera, mansioni svolte in sotterraneo;
- lavori nelle cave, mansioni svolte dagli addetti alle cave di materiale di pietra e ornamentale;
- lavori nelle gallerie, mansioni svolte dagli addetti al fronte di avanzamento;
- lavori in cassoni ad aria compressa;
- lavori svolti dai palombari;
- lavori ad alte temperature, mansioni che espongono ad alte temperature, quando non si possono adottare misure di prevenzione, quali, a titolo esemplificativo, quelle degli addetti alle fonderie di seconda fusione, non comandata a distanza, dei refrattaristi, degli addetti a operazioni di colata manuale;
- lavorazione del vetro cavo, mansioni dei soffiatori nell’industria del vetro cavo eseguito a mano e a soffio;
- lavori espletati in spazi ristretti e in particolare delle attività di costruzione, riparazione e manutenzione navale, le mansioni svolte all’interno di spazi ristetti, quali intercapedini, pozzetti, doppi fondi, di bordo o di grandi blocchi strutture;
- lavori di asportazione dell’amianto;
- addetti alla concia di pelli e pellicce;
- addetti ai servizi di pulizia;
- addetti spostamento merci e/o facchini;
- conducenti di camion o mezzi pesanti in genere;
- conducenti treni e personale viaggiante in genere;
- guidatori di gru o macchinari per la perforazione nelle costruzioni;
- infermieri o ostetriche che operano su turni;
- maestre/i di asilo nido e scuola dell’infanzia;
- operai edili o manutentori di edifici;
- operatori ecologici e tutti coloro che si occupano di separare o raccogliere rifiuti;
- addetti all’assistenza di persone non autosufficienti;
- lavoratori marittimi;
- pescatori;
- operai agricoli;
- operai siderurgici.
Quali requisiti per la pensione anticipata
I soggetti appartenenti a tali categorie lavorative hanno la possibilità di presentare domanda di pensione anticipata se sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 35 anni.
In aggiunta, per i dipendenti è necessario aver raggiunto quota 97,6 e un’età minima di 61 anni e 7 mesi. Invece per i lavoratori autonomi è obbligatorio aver raggiunto quota 98,6 e un’età minima di 62 anni e 7 mesi.
Per i lavoratori notturni a turni i criteri sono i seguenti:
- Lavoratori occupati per un numero di giorni uguale o superiore a 78 giornate all’anno: in questo caso sono validi i requisiti base per i lavoratori coinvolti in mansioni faticose indicati sopra (35 anni di contributi). Per dipendenti e autonomi valgono gli stessi requisiti già citati (quota 97,6 con 61 anni e 7 mesi di età/ quota 98,6 con 62 anni e 7 mesi di età);
- Lavoratori occupati per un numero di giorni da 72 a 77 all’anno: è richiesta un’anzianità lavorativa di 35 anni. I lavoratori dipendenti devono raggiungere quota 98,6 e un’età minima di 62 e 7 mesi. Per gli autonomi il limite è di quota 99,6 e un’età minima di 63 anni e 7 mesi;
- Lavoratori occupati per un numero di giorni da 64 a 71 all’anno: è richiesta un’anzianità contributiva di 35 anni. Per i lavoratori dipendenti è necessario il raggiungimento di quota 99,6 e un’età minima di 63 e 7 mesi, mentre per gli autonomi è necessario aver maturato quota 100,6 e un’età minima di 64 anni e 7 minuti.
Termini e modalità per presentare domanda di pensione anticipata
Coloro che hanno svolto lavori usuranti e nel 2024 matureranno i requisiti necessari per il pensionamento anticipato hanno potuto presentare istanza fino al 1° maggio 2023.
L’invio oltre questo termine comporterà un differimento della decorrenza del trattamento pensionistico:
- di un mese se il ritardo è inferiore o pari a un mese;
- di 2 mesi se il ritardo è superiore a un mese ma inferiore ai 3 mesi;
- di 3 mesi se il ritardo è pari o superiore ai 3 mesi.
La richiesta di riconoscimento del beneficio pensionistico deve essere inoltrata per via telematica, congiuntamente al modulo AP45 che si può reperire sul sito ufficiale dell’INPS. Come sempre, è possibile farsi aiutare da CAF e patronati.
Tutti i documenti da presentare devono risalire al tempo in cui sono state svolte le mansioni faticose e usuranti e non possono essere sostituiti da dichiarazioni del datore rilasciate oggi per allora.
L’INPS ha poi precisato che per l’applicazione della rivalutazione dei turni notturni dei lavoratori impegnati in cicli produttivi su turni di 12 ore secondo accordi collettivi sottoscritti al 31 dicembre 2016, è obbligatorio presentare anche gli accordi o contratti.
Una volta concluso l’iter di esame, l’INPS potrà comunicare al lavoratore:
- L’accoglimento dell’istanza: sarà poi indicata la prima decorrenza utile per l’erogazione del trattamento pensionistico in caso di esito positivo dei requisiti e di copertura finanziaria;
- L’approvazione dei requisiti: con differimento della decorrenza del trattamento pensionistico per insufficiente copertura finanziaria;
- Rigetto della domanda: nell’eventualità di mancato possesso dei requisiti da parte del lavoratore richiedente.