Il Superbonus è una tipologia di agevolazione fiscale introdotta dall’articolo 119 del Decreto-legge n.34/2020 che offriva una detrazione del 110% per le spese affrontate dal 1° luglio 2020 per l’esecuzione di particolari interventi mirati all’efficienza energetica o alla riduzione del rischio sismico degli immobili. Tra questi lavori rientrano anche l’installazione di impianti fotovoltaici e di infrastrutture per ricaricare i veicoli a motore elettrico. La novità principale è che nel 2024 l’incentivo ha cambiato forma e sarà riconosciuto soltanto al 70% delle spese sostenute nel corso del 2024 e al 65% delle spese inerenti al 2025. In ogni caso, il Decreto Salva Spese del 27 febbraio 2024 ha però assicurato che il credito d’imposta al 110% sarà garantito per gli interventi sostenuti entro il 31 dicembre 2023.
Cos’è il Superbonus e a chi spetta
Come anticipato, il Superbonus è un’agevolazione che consente di usufruire di una detrazione fiscale delle spese affrontate per la realizzazione di specifici lavori di efficientamento energetico degli edifici, contenimento del rischio sismico, consolidamento statico, installazione di pannelli fotovoltaici e altro ancora.
L’incentivo si affianca ad altre agevolazioni affini che negli anni hanno contribuito alle opere di riqualificazione energetica degli immobili (ecobonus) e recupero del patrimonio edilizio, compresi quelli antisismici (sismabonus).
A poter quindi godere dei benefici del Superbonus sono i seguenti soggetti:
- Persone fisiche fuori da attività di impresa, professioni e arti che sono in possesso dell’immobile che dovrà subire l’intervento. Sono inclusi anche i proprietari di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari accatastate distintamente;
- Condomini;
- Istituti Autonomi Case Popolari (IACP);
- Cooperative di abitazione a proprietà indivisa su immobili da queste posseduti e dati in godimento ai soci;
- Associazioni di volontariato, ONLUS e associazioni di promozione sociale;
- Società e associazioni sportive dilettantistiche per i lavori rivolti ai soli immobili o parti di edifici adibiti a spogliatoi.
I soggetti IRES sono compresi tra i beneficiari del Superbonus soltanto nei casi di partecipazione alle spese per opere trainanti eseguite su parti comuni in edifici condominiali. Per chi non lo sapesse, i soggetti IRES sono quelli passivi dell’Imposta sul Reddito delle Società (IRES) come le società di capitali e gli enti pubblici o privati residenti in Italia, inclusi trust, consorzi e organismi di investimento collettivo del risparmio.
Quali interventi sono ammessi per il Superbonus
Il Superbonus è un aiuto per agevolare e sostenere le opere e gli interventi che hanno come obiettivo l’efficientamento energetico, la riduzione del rischio sismico e il consolidamento statico degli edifici. Dunque, l’incentivo punta al miglioramento di almeno due classi energetiche per gli immobili.
Ecco quali sono i più importanti interventi trainanti ammessi per l’ottenimento del Superbonus:
- Opere di isolamento termico sugli involucri;
- Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale sulle parti comuni;
- Sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale per edifici unifamiliari o unità immobiliari di edifici plurifamiliari indipendenti;
- Interventi antisismici.
A questi si aggiungono i cosiddetti interventi trainati o aggiuntivi che vengono eseguiti insieme ad almeno uno degli interventi principali:
- Interventi di efficientamento energetico;
- Installazione di pannelli solari fotovoltaici e sistemi di accumulo;
- Installazione di infrastrutture per ricaricare veicoli elettrici;
- Opere di rimozione delle barriere architettoniche.
Come funziona il Superbonus
La detrazione del Superbonus può essere goduta solamente con la tradizionale detrazione in fase di dichiarazione dei redditi. Infatti, il contribuente può dividere in 4 anni le detrazioni provenienti dalle spese affrontate per opere edili incluse nell’agevolazione dal periodo di imposta 2023, cioè per le spese sostenute nel corso del 2023 che possono essere dedotte nella dichiarazione del 2024.
Ad ogni modo, il Decreto Salva Spese del 27 febbraio 2024 ha riconosciuto ai contribuenti che hanno affrontato tali spese nel 2022 l’opportunità di ripartire lo sgravio fiscale in 10 anni e non in 4, come invece sancito dall’attuale legislazione. Questa diversa ripartizione ha decorrenza dal periodo d’imposta 2023 per facilitare la fruizione della detrazione ed impedire situazioni di incapienza fiscale, ovvero quando l’imposta lorda è al di sotto della cifra della detrazione stessa.
Le novità riguardanti il Superbonus
La detrazione a cui si accede con il Superbonus fino all’anno scorso ammontava al 110% delle spese sostenute per gli interventi di efficientamento degli edifici, ma dal 2024 la percentuale è stata modificata:
- 70% per le spese edili sostenute nel corso del 2024;
- 65% per le spese edili sostenute nel 2025.
Il Superbonus rimane intatto nella misura piena del 110% fino al 31 dicembre 2025 soltanto per le opere e gli interventi eseguiti in aree terremotate. In aggiunta, il Decreto Salva Spese per il 2024 ha stabilito nuove regole inerenti al Superbonus:
- Proroga del credito d’imposta al 110% per i lavori Superbonus asseverati entro il 31 dicembre 2023;
- I cantieri con il 60% di avanzamento alla fine del 2023 hanno diritto ad un contributo speciale dal 1° gennaio al 31 ottobre 2024, ma solamente per chi ha reddito inferiore a 15.000 euro;
Nel frattempo, il Decreto-legge 39/2024 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 marzo 2024 rappresenta una ulteriore svolta per il Superbonus e più in generale per le agevolazioni fiscali in ambito edilizio. Infatti, sono stati eliminati lo sconto in fattura e la cessione del credito come sostituti delle detrazioni fiscali e sono state aggiunge altre modifiche per quanto riguarda i controlli.
Al netto di tali cambiamenti, il Superbonus è una misura che ha svolto una funzione vitale per il campo immobiliare e edilizio, sostenendo gli investimenti in opere di ristrutturazione degli immobili. Tuttavia, la costante mutazione del quadro normativo ha prodotto incertezze e complessità non da poco per gli ipotetici beneficiari, gli enti finanziari coinvolti e gli operatori del settore.
Le nuove modifiche alla normativa ancora in fase di discussione intendono ricalibrare l’ambito di applicazione e le condizioni per accedere al Superbonus. Il dibattito politico è ancora in corso e si preannuncio acceso nei prossimi mesi in quanto da un lato vi sono le necessità di rigore fiscale e prevenzione degli illeciti e dall’altro c’è comunque bisogno di dare un efficace sostegno alla transizione ecologica del nostro patrimonio immobiliare.