Resto al Sud è un incentivo che è stato istituito per agevolare la nascita di nuove realtà imprenditoriali e l’espansione di quelle già esistenti nelle regioni meridionali e del Centro Italia attraverso la concessione di contributi e finanziamenti fino a 200.000 euro.
In principio tale misura di sostegno alle imprese del sud era rivolta ai giovani, ma successivamente la platea è stata estesa anche ai soggetti fino a 55 anni, alle attività commerciali e alle isole minori. A giugno 2023 i progetti finanziati sono già oltre 15.000.
I fondi a disposizione sono di 1 miliardo e 250 milioni di euro e per partecipare non esistono bandi o graduatorie poiché le domande vengono semplicemente acquisite in ordine cronologico di arrivo. A 5 anni dall’introduzione di Resto al Sud, l’incentivo ha aiutato migliaia di imprese meridionali ed ha contribuito alla creazione di 51.000 posto di lavoro. Ma come funziona esattamente Resto al Sud? E quali sono i requisiti per beneficiarne? Andiamo a scoprirlo.
In cosa consiste Resto al Sud
Resto al Sud è un’agevolazione pensata per gli imprenditori del Mezzogiorno e si compone di una serie di interventi a sostegno della nascita e dello sviluppo di attività imprenditoriali, con particolare attenzione alle imprese giovanili. Si basa soprattutto su contributi economici, per lo più a fondo perduto, e può contare su oltre un miliardo di finanziamenti.
Introdotto nel 2017 con il Decreto-legge del 20 giugno n. 91, Resto al Sud è una misura data in gestione a Invitalia, l’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa. Negli ultimi 5 anni c’è stata un’ulteriore espansione applicativa interessando sempre più territori e beneficiari.
Infatti, dal 2019 al 2021 Resto al Sud è stato esteso nei seguenti modi:
- Ampliamento della platea di beneficiari: la Legge di Bilancio del 2021 ha allargato i beneficiari alle persone con un’età massima di 55 anni. Infatti, all’inizio la misura era rivolta ai giovani tra i 18 e i 35 anni, per poi essere allargata agli under 46 e ai liberi professionisti e fino agli under 56;
- Nuovi territori compresi nel cratere sismico: il Decreto-legge n.123 del 24 ottobre 2019 ha ampliato i territori nei quali è possibile richiede l’incentivo ai Comuni del “cratere sismico”, cioè quelli colpiti dai terremoti del 2016 e 2017;
- Estensione alle isole minori e al settore del commercio: con il Decreto-legge n.121 del 10 settembre 2021 il Parlamento ha allargato la misura alle isole minori del Centro-nord e alle attività commerciali.
In quali regioni e territori è possibile usufruire dei finanziamenti Resto al Sud
All’iniziativa può quindi aderire chiunque sia residente nelle seguenti zone del nostro Paese:
- Basilicata, Abruzzo, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna;
- I Comuni appartenenti al “cratere sismico” che si trovano in Lazio, Marche e Umbria;
- Isole marine minore: Campo nell’Elba, Capoliveri, Capraia, Giglio, Marciana, Marciana Marina, Ponza, Porto Azzurro, Portoferraio, Portovenere, Rio e Ventotene;
- Isole lagunari: laguna veneta (Lido, Murano, Pellestrina, Burano, Sant’Erasmo, Mazzorbo, Vignole, Torcello, San Giorgio, San Michele, San Clemente, San Francesco del Deserto, Marzobetto, San Lazzaro degli Armeni), laguna di Grado (Isola di Grado, Isola di Santa Maria di Barbana, Isola di Morgo), isole del lago d’Iseo (Monte Isola), isole del lago di Garda, Comacina, isola d’Orta – San Giulio, isole del lago Trasimeno (Isola Maggiore e Isola Polvese) e isole Borromee (Isola Superiore, Isola Bella, Isola Madre, Isola San Giovanni).
I requisiti di accesso
Possono fare domanda per i contributi finanziari previsti da Resto al Sud i soggetti che dispongono di tali requisiti:
- Avere un’età compresa tra 18 e 55 anni;
- Essere residenti in uno dei territori elencati in precedenza o che siano disposti a trasferirsi entro 60 giorni dall’accoglimento della richiesta di finanziamento (entro 120 per chi risiede all’estero);
- Non avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato per la durata complessiva del finanziamento;
- Non essere già titolari di un’altra impresa alla data del 21 giugno 2017;
- Se si è liberi professionisti, non bisogna essere titolati di partita Iva nei 12 mesi precedenti all’invio della domanda per lo svolgimento di un’attività simile a quella per la quale si chiede l’agevolazione;
- Non essere beneficiari di altre forme di sostegno in favore dell’imprenditorialità negli ultimi 3 anni;
- Avere istituito o avere intenzione di istituire imprese o società con sede legale nei territori inclusi nella misura Resto al Sud. Per le imprese già costituite, l’istituzione deve essere successiva al 21 giugno 2017. Invece per le imprese di prossima costituzione questa deve avvenire entro 60 giorni dall’accettazione della richiesta (120 giorni per chi risiede all’estero).
Inoltre, possono fare domanda di finanziamento i liberi professionisti che non sono intestatari di partita IVA nei 12 mesi precedenti la presentazione della richiesta per un’attività simile a quella proposta (codice ATECO diverso fino alla terza cifra). Infine, è importante specificare che per le zone del cratere sismico non esistono limiti di età per i 24 Comuni in cui oltre il 50% degli immobili è inagibile.
Attività finanziabili e spese ammissibili
Per ricevere tali finanziamenti, le imprese già costituite o da costituire devono appartenere ad uno di questi settori economici:
- Industria, artigianato, pesca, acquacoltura e trasformazione dei prodotti agricoli;
- Servizi alle imprese e alle persone;
- Turismo
- Commercio
- Attività da libero professionista
Sono escluse tutte le attività agricole e ogni attività commerciale al dettaglio e all’ingrosso, sia online che fisica. Per fare alcuni esempi, tra le attività finanziabili più comuni rientrano quelle di parrucchieri, barbieri, alberghi, bar, ristoranti, lavanderie e molto altro.
Con gli incentivi economici di Resto al Sud si possono finanziare le seguenti spese:
- Manutenzione straordinaria o ristrutturazione di beni immobili (fino ad un massimo del 30% della spesa totale);
- Attrezzature e impianti, programmi informatici e servizi per l’informazione e la telecomunicazione;
- Spese di gestione che includono materiali di consumo, materie prime, canoni di locazione, utenze di base, leasing e garanzie assicurative;
Non sono però ammissibili le spese di promozione e progettazione, consulenza e per il personale dipendente.
Importi dei finanziamenti ed erogazione
Resto al Sud può coprire fino al 100% delle spese e finanzierà al massimo 50.000 euro per ciascun richiedente. Si può però giungere fino a 200.000 euro per le società composte da 4 soci. Invece per le imprese individuali con un unico soggetto proponente il contributo sarà al massimo di 60.000 euro.
Per sostenere il fabbisogno del Mezzogiorno è però previsto un aggiuntivo contributo a fondo perduto di 15.000 euro per le imprese individuali e le attività in forma individuale e fino a 40.000 euro per le società.
Il finanziamento verrà erogato quando sarà completato il programma di spesa, unitamente al saldo dei contributi ammessi.
Andando nel dettaglio, le agevolazioni previste da Resto al Sud sono così suddivise:
- 50% a fondo perduto;
- 50 % tramite finanziamento bancario assicurato dal Fondo di Garanzia per le PMI. Tutti gli interessi saranno a carico di Invitalia;
Per quel che riguarda le tempistiche di erogazione, ci vogliono 30 giorni dalla data di ricezione della documentazione per il primo finanziamento (primo SAL) e 60 giorni per il finanziamento a saldo (SAL a saldo).
Di solito le imprese a cui è stato concesso un contributo ed hanno un contratto di finanziamento agevolato hanno a disposizione 24 mesi per ultimare il programma di spesa dalla data di concessione dell’agevolazione.
Come fare richiesta di adesione a Resto al Sud
Chi desidera inoltrare la domanda per ricevere i finanziamenti previsti dalla misura Resto al Sud possono inviare la richiesta tramite l’apposito portale online messo a disposizione da Invitalia, previa registrazione. Per procedere è necessario disporre dell’identità SPID, indispensabile per accedere alla piattaforma.
Quindi bisogna entrare nell’area riservata per compilare la domanda, a cui va allegato anche il business plan e tutti gli allegati richiesti. Per terminare la procedura online è obbligatorio disporre di una firma digitale e di PEC. Alla conclusione, verrà assegnato un numero di protocollo elettronico.
Sul portale Invitalia sono messi a disposizione i vari moduli utili, tra cui il format per il business plan e quelli relativi a imprese costituite e non costituite. In aggiunta, per le attività libero professionali già avviate è necessario allegare l’attestazione di iscrizione all’albo professionale.
Per finire, è bene sottolineare che non esiste una scadenza per l’inoltro della richiesta poiché i finanziamenti saranno concessi fino all’esaurimento delle risorse finanziarie.