Il Decreto-legge del 4 maggio 2023 n. 48, denominato Decreto Lavoro, ha introdotto alcune misure urgenti per favorire l’accesso al mondo del lavoro e l’inclusione sociale. Andando nello specifico, tali misure sono state approvate per contrastare la povertà, rinsaldare l’azione di Governo in materia di sicurezza sul lavoro e salute, agevolare l’attività ispettiva contro l’esclusione sociale, definire nuovi regolamenti sui contratti di lavoro e rimediare alle criticità in ambito pensionistico.
A giugno 2023 il DDL di conversione del Decreto Lavoro è stato approvato in Senato e con una serie di emendamenti sono state aggiunte ulteriori novità su smart working, lavoratori del turismo e molto altro. Vediamo quali sono le più importanti.
Assegno di inclusione
Il Decreto Lavoro introduce l’Assegno di inclusione che avrà decorrenza dal 1° gennaio 2024 ed andrà a sostituire il Reddito di Cittadinanza. È una forma di sostegno economico e di inclusione sociale e per accedervi è necessaria la prova dei mezzi e l’adesione ad un percorso di attivazione sociale e lavorativa.
Può essere richiesto da uno dei componenti della famiglia come garanzia di inclusione dei familiari con disabilità, minorenni o con almeno 60 anni di età. L’importo economico è esente dall’IRPEF e si compone di un’integrazione del reddito familiare fino a 6.000 euro annui e in particolari situazioni può toccare i 7.560 euro. Non potrà comunque essere inferiore a 480 euro annui.
Inoltre, l’assegno può contenere un’integrazione per i nuclei familiari residenti in immobile concesso in locazione con regolare contratto, per un ammontare pari all’importo del canone annuo previsto, fino ad un tetto massimo di 3.360 euro annui. L’Assegno di inclusione avrà una durata di 18 mesi con un mese di stop e ci potrà essere un rinnovo di altri 12 mesi con ulteriore mese di sospensione.
Per fare domanda è necessario iscriversi al Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL), così da poter stipulare il patto di attivazione digitale. Tale piattaforma sarà d’aiuto per ricercare lavoro, attività formative e così via, favorendo l’incontro tra domanda e offerta.
Incentivi all’assunzione
Per i datori di lavoro del settore privato che assumono i destinatari dell’Assegno di inclusione con contratto subordinato a tempo indeterminato o tramite contratto di apprendistato, è previsto l’esonero dal versare i tributi previdenziali a loro carico.
Questo esonero è possibile per un tempo massimo di 12 mesi, aumentati a 24 mesi in caso di conversione dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato. Il periodo eventuale di 24 mesi include anche gli esoneri goduti in precedenza per l’assunzione a tempo determinato. C’è inoltre un limite massimo di 8.000 euro annui, applicato su base mensile e il datore dovrà inserire l’offerta di lavoro nel sistema informativo SIISL.
Invece ai datori di lavoro che decidono di assumere i beneficiari dell’Assegno di inclusione con contratto subordinato a tempo determinato o stagionale è concesso l’esonero del 50% dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico. L’esonero è previsto per un periodo di 12 mesi o in ogni caso non al di là della durata del rapporto lavorativo e avrà un importo massimo di 4000 euro annui applicato su base mensile. Anche in questa eventualità il datore deve inserire l’offerta di lavoro nel sistema informativo SIISL.
Modifiche applicate al Decreto Trasparenza
Il Decreto Lavoro prevede un’importante semplificazione nel campo delle informazioni e obblighi di comunicazione per quanto riguarda il rapporto di lavoro tramite la modifica degli adempimenti applicati dal Decreto Trasparenza (D.Lgs. 104/2022).
In poche parole, possono essere trasmesse al lavoratore, con la semplice indicazione dei riferimenti normativi:
- La durata del periodo di prova;
- Il diritto a poter ricevere la formazione erogata dall’azienda del datore di lavoro;
- La durata del congedo per ferie e degli altri congedi retribuiti oppure le modalità di fruizione dei congedi stessi;
- La procedura e i termini di preavviso per i casi di recesso del lavoratore o del datore di lavoro;
- L’importo della retribuzione iniziale oppure il compenso con i relativi componenti costitutivi, indicando il periodo e le modalità di pagamento;
- La programmazione dell’orario di lavoro, le condizioni del lavoro straordinario (inclusa la retribuzione), le condizioni di cambio di turno;
- Se il rapporto lavorativo non prevede un orario di lavoro normale e programmato, il datore deve informare il lavoratore sulla variabilità della programmazione del lavoro, il numero minimo di ore retribuite garantite, le ore e i giorni nei quali il lavoratore deve eseguire le prestazioni di lavoro e il periodo di preavviso minimo al quale il lavoratore ha diritto prima di iniziare la prestazione lavorativa;
- Gli enti che ricevono i contributi previdenziali erogati dal datore e qualsiasi tipo di protezione in tema di sicurezza sociale;
Invece le informazioni che il datore di lavoro deve continuare a comunicare in forma diretta ai lavoratori sono:
- Luogo di lavoro;
- Identità delle parti;
- Durata del rapporto,
- Mansioni e inquadramento;
- Tipologia di contratto;
Incentivo all’occupazione giovanile
Con il Decreto Lavoro è stato approvato un nuovo incentivo all’assunzione dei giovani che prevede un contributo economico che ammonta al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile per le nuove assunzioni di giovani che vengono effettuate da datori di lavoro del settore privato dal 1° giugno al 31 dicembre 2023. Questa agevolazione è possibile solo se il lavoratore dispone di tali requisiti:
- Alla data di assunzione non deve avere compiuto il 30° anno di età;
- Non deve lavorare e non deve essere inserito in corsi di studio o formativi (essere cioè NEET “Not in Education, Employment or Training”);
- Deve essere registrato al Programma Operativo Nazionale Iniziativa Occupazione Giovani;
Proroga dello smart working per i lavoratori fragili e genitori di ragazzi under 14
Tra le novità previste dal Decreto Lavoro c’è la proroga dello smart working per i lavoratori fragili e i genitori di figli che hanno meno di 14 anni impiegati nel settore privato. Grazie al decreto Milleproroghe la scadenza precedentemente fissata al 30 giugno è stata posticipata al 31 dicembre 2023.
Un ulteriore emendamento approvato a giugno ha poi esteso la proroga per i lavoratori fragili che operano nella pubblica amministrazione, in principio esclusi per carenza di coperture finanziarie. Per quest’ultima categoria però la scadenza è posticipata al 30 settembre.
Dunque, fino a tali scadenze i lavoratori fragili possono continuare a lavorare in modalità agile senza dover usufruire di accordi individuali, con l’opportunità di ricoprire anche mansioni differenti, a patto che rientrino nella medesima categoria di inquadramento. Lo stesso vale per i lavoratori del settore privato con figli under 14 che possono conservare lo smart working se nel nucleo familiare non è presente un altro genitore lavoratore o che beneficia di sostegni al reddito
Bonus per i dipendenti del settore turistico
Tra gli emendamenti aggiunti all’ultimo al decreto c’è quello riguardante il bonus per i lavoratori del settore turistico. È un trattamento integrativo particolare che i dipendenti avranno in busta paga e corrisponderà al 15% delle retribuzioni lorde inerenti al lavoro notturno e agli straordinari.
Sarà conferito ai lavoratori del turismo per un periodo limitato che va dal 1° giugno al 21 settembre 2023 se nell’anno 2022 hanno dichiarato un reddito inferiore ai 40.000 euro. È utile dire che il bonus non concorre alla composizione del reddito e sarà pagato direttamente dal datore che riavrà il credito in compensazione.